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2010-12-27

La Nuova Bandiera n.5

il Circolo Operaio di Proletari Comunisti a Mira è stato fondato tra operai
immigrati delle fabbriche della Riviera, a Marghera tra operai della
Fincantieri e di altre realtà. Sin dall'inizio si è visto che si stanno
scontando diversi limiti e fattori che rallentano la crescita del lavoro, ma
non per questo si considera che i giochi siano fatti. La crescita di una
realtà di questo tipo nella ns.realtà veneta, così frammentata e pervasa da
forze che ostacolano la costruzione del PCm nel fuoco della lotta di classe,
e che cercano di tenere sotto controllo le lotte dei giovani, è una lotta
che probabilmente costerà molto tempo ed energie. Ma non per questo dobbiamo
pensare che questa lotta non sia necessaria.
Qui inviamo ai lavoratori che conosciamo un testo, di presentazione della
rivista "La nuova bandiera", ricevuto dalla sede nazionale di Proletari
Comunisti.

PRESENTAZIONE N. 5 DELLA RIVISTA LA NUOVA BANDIERA

Torna ad uscire la rivista La Nuova Bandiera dopo un intervallo abbastanza
lungo. Questa rivista non ha ancora una periodicità fissa; essa è
strettamente legata ai tempi del lavoro politico ideologico nazionale e
internazionale dei proletari comunisti maoisti italiani, impegnati nella
costruzione del partito comunista maoista nel nostro paese, come reparto
d'avanguardia
organizzato della classe operaia, parte integrante del movimento comunista
internazionale .
Questo lavoro procede, sia pure non con i tempi che vorremmo e che
richiederebbe la situazione nazionale e internazionale.

Sul piano internazionale, siamo impegnati a uscire dalla crisi/stagnazione
in cui il Movimento Rivoluzionario Internazionalista (MRI), componente
marxista leninista maoista del movimento comunista internazionale, è entrato
negli ultimi anni per effetto della debacle opportunista di una parte
consistente dei partiti che costituiscono il Corim, il coordinamento
internazionale e il centro di questo movimento. La debacle opportunista ha
visto come interpreti principali il Partito comunista rivoluzionario degli
Stati Uniti, il PcrUsa, e negli ultimi quattro anni la direzione
revisionista del Partito Comunista del Nepal. In questo contesto è stato
necessario riprendere le fila dell'unità delle forze interne ed esterne al
MRI per ricostruirne una rete, un coordinamento, in prospettiva di una nuova
conferenza internazionale che dia vita a un nuovo centro e a una linea
generale aggiornata.
La nascita della rivista 'Maoist Road' è uno strumento e una tappa di questo
lavoro. Il N. 0 è già uscito e si prepara il N. 1 della rivista realizzata
con la collaborazione di partiti e organizzazioni e compagni che stanno
contribuendo a questo lavoro.
Per queste ragioni, il presente numero de La Nuova Bandiera non contiene una
sezione internazionale perchè articoli e documenti, anche nostri, troveranno
spazio nei prossimi numeri della rivista 'Maoist Road' che verrà distribuita
nel nostro paese insieme a La Nuova Bandiera.

Sul piano nazionale, la lotta per il partito cammina attualmente su due
gambe. Quella della edificazione ideologica e programmatica del partito
comunista di tipo nuovo, della sua strategia rivoluzionaria adatta al nostro
paese, del nuovo inizio del cammino della guerra popolare prolungata
necessaria. Quella dell'accumulazione delle forze necessarie alla crescita
di un impianto politico organizzativo che tocchi le fabbriche, le città più
importanti, indispensabile per svolgere una funzione all'altezza dei compiti
che il partito comunista in costruzione domanda.
Questo richiede il rilancio e approfondimento della battaglia per l'unità
dei comunisti, del lavoro per conquistare avanguardie operaie e proletarie
nei luoghi centrali della lotta di classe.
Si tratta di un lavoro essenzialmente politico, radicato nelle lotte operaie
e sociali, combinato con una polemica aperta e combattiva contro le
tendenze, presenti nel nostro campo, che ostacolano, contrastano e
danneggiano l'avanzamento della costruzione del partito.
Parte di questo lavoro è anche la formazione di base di operai, giovani,
donne che costituiscono le attuali avanguardie di lotta, in generale
sprovviste degli elementi basilari del marxismo e ancor più del leninismo e
del maoismo.
Per questo La Nuova Bandiera, e questo numero ne è un esempio, sceglie
soprattutto questo secondo aspetto del lavoro politico, teorico, come
materia dei suoi scritti, del suo uso e diffusione.
La forma adatta a questo lavoro è quella dei Circoli Proletari comunisti che
la rivista impulsa con la concezione e la pratica, che non ci stanchiamo mai
di affermare, nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le
masse.
Diversi di questi articoli sono già in parte usciti nel blog di Proletari
comunisti - vedi Speciale Fiat - ma il loro inserimento nella rivista ha uno
scopo altro, quello cioè di rendere questi testi pienamente organici al
lavoro politico teorico complessivo del partito e di consolidare i punti di
riferimento di essi che fanno da stella polare discriminante nel movimento
operaio e comunista.

Ottobre 2010

la rivista si può richiedere a livello nazionale a ro.red@libero.it

in Veneto la potete avere chiedendola anche ai ns.Circoli
procomve@gmail.com

il costo del n.5 è di 5 euro

2010-12-25

LA POLITICA DEI PADRONI DALLA FIAT ALLA FINCANTIERI - LA NECESSITA' DI UN AUTENTICO PARTITO COMUNISTA REPARTO D'AVANGUARDIA DELLA CLASSE OPERAIA

COMUNICATO
Il piano fiat-Marchionne dopo Pomigliano, arriva a Mirafiori con l’attacco alla malattia e al diritto di sciopero, con i licenziamenti repressivi negli stabilimenti fiat. E’ un salto di qualità verso un regime di moderno fascismo e schiavismo in fabbrica e nella società’, portato avanti da padroni e governo - con l’appoggio dei sindacati complici CISL-UIL-UGL-Fismic...
serve che gli stabilimenti fiat diventino da gennaio ingovernabili
serve che gli esponenti sindacali che firmano questo accordo, vengano contestati
le loro sedi assediate
serve lo sciopero generale modello 14 dicembre degli studenti
ogni altra strada non porta nessun freno ai padroni, nessun risultato ai lavoratori
Estendiamo la lotta operaia in tutte le fabbriche e in tutto il paese per fermare questo attacco e questo regime in formazione: antioperaio, anticostituzionale, dittatoriale
costruiamo insieme dal basso il nuovo sindacato di classe e di massa con le energie migliori presenti nelle fabbriche e nei posti di lavoro.
Ma questo non basta, bisogna sviluppare la lotta politica proletaria, non delegandola a nessun partito parlamentare complici del piano fiat
Facciamo appello alle avanguardie operaie e proletarie per costruire insieme il nuovo partito della classe operaia, il partito comunista di tipo nuovo, proletario rivoluzionario, marxista-leninista-maoista, necessario per rovesciare il potere capitalista e conquistare il potere operaio
proletari comunisti-PCm Italia
24.12.2010

NOSTRA ELABORAZIONE
Quanto denunciato dal comunicato di proletari comunisti-PCm Italia, è assolutamente confermato da numerose tendenze di attacco ai diritti elementari degli operai in Fincantieri a Marghera. Stiamo assistendo a numerosi tentativi in tal senso, sia negli appalti della Fincantieri, sia in altre realtà.
Ciò significa che il “filo nero” che lega la politica Fiat, (in questa congiuntura a partire dal caso Melfi, dalle minacce di chiusura di Termini Imerese, quindi dall’attacco strutturale di Pomigliano e dalla successiva rottura contrattuale con la Fiom da parte di Confindustria, con lo smascheramento totale di Cisl-Uil), alla legge del cosiddetto “collegato lavoro” ed ai progetti di revisione e riscrittura dello Statuto dei lavoratori, è un filo nero che attraversa tutto il mondo industriale e dei cosiddetti “consulenti”, che in molti casi altro non sono che “consiglieri specializzati in truffe”, lautamente pagati dai padroni per erodere margini di salario e di dignità ai lavoratori.
In un caso addirittura una ditta subappaltatrice in Fincantieri, con oltre 100 operai, lamenta che moltissimi operai a novembre hanno fatto “da 1 a 3 giorni” di malattia, come se questo non fosse normale in un paese in cui tutti i cittadini sono stati colpiti da influenza tra ottobre e novembre, come se si trattasse addirittura di un “complotto” ordito in funzione conflittuale dagli operai stessi !!!
La cosa più scabrosa tuttavia è che la politica del “cuore” del residuale della “sinistra” nella politica italiana, cioè la Cgil, giochi al “rinvio” dello sciopero generale, e soprattutto la posizione di Napolitano. Va detto che Napolitano, al pari di Pertini che si eresse a difensore dei padroni dai “cattivi” delle Brigate rosse, si erge questa volta a paladino della “normalità”, mentre il paese va a catafascio e l’economia delle famiglie va in rovina. Napolitano, che comunista non è mai stato neppure quando era dirigente del Pci, è stato il primo dirigente del P”c”i ad andare in visita negli Stati Uniti.
Siccome riteniamo che quanto a nefandezze nella Storia, solo l’aeronautica degli Stati Uniti sia stata e sia superiore ai nazisti di Hitler ed ai secoli dell’Inquisizione Vaticana, non comprendiamo perché Napolitano non abbia avuto alcun problema a mantenere a galla Berlusconi. Poteva sempre chiamare l’Esercito degli Stati Uniti a salvare l’Italia per la seconda volta ! Perché questo è ciò che pensa Napolitano, lui pensa che l’Italia l’abbiano salvata gli americani, non certo il Comitato di Liberazione Nazionale !
Noi, che non la pensiamo come lui su nulla, riteniamo che l’Italia l’abbiano salvata i Partigiani ed il Popolo stesso, una volta risvegliatosi. E che di una nuova Liberazione e di un nuovo Risveglio, ci sia davvero bisogno !
A partire dall’unità dal basso degli operai e dei proletari nell’autorganizzazione, nelle lotte, nel sindacato di classe in costruzione, e grazie ad una lotta fino in fondo, ad una guerra popolare, diretta finalmente da un Partito Comunista all’altezza della situazione !
Circolo operaio-Proletari Comunisti-Marghera
25.12.2010

PALERMO 22 DICEMBRE - PRENDIAMO LE DISTANZE DA CHI PRENDE LE DISTANZE !

Prendiamo le distanze da chi prende le distanze! Sui fatti del 22 Dicembre a Palermo
Lo scorso 22 dicembre Palermo ha visto una nuova grande giornata di mobilitazione in cui migliaia di studenti sono tornati di nuovo in piazza contro la riforma Gelmini e il governo Berlusconi.

Dopo il grande assalto dei palazzi del potere a Roma dello scorso 14 dicembre, gli studenti palermitani hanno tenuta alta la bandiera del movimento, assaltando il palazzo della regione siciliana che alla stregua del parlamento nazionale è dimora di mafiosi e parassiti.

Nel pomeriggio un secondo corteo ha bloccato la vita economica della città paralizzando il centro storico e colpendo simbolicamente con vernice e spray banche e grossi esercizi commerciali come la Rinascente.

Smentiamo categoricamente la versione dei principali quotidiani che hanno parlato di “corteo di violenti la mattina” e di “corteo pacifico di pomeriggio” come scritto da Repubblica, non ci sono ne buoni ne cattivi, il movimento studentesco è unico e attua pratiche condivise. In questo senso sono giuste e rivendichiamo tutte le pratiche e le azioni di questo movimento, dall’assalto alla sede regionale, ai cassonetti ribaltati in questi giorni, ai blocchi selvaggi della città e dei suoi centri nevralgici, agli attacchi simbolici a banche, Mondadori, Rinascente ecc.ecc.

Tutto questo è stato messo in atto dal movimento studentesco che nonostante le sue molteplici anime si è trovato d’accordo su queste pratiche radicali.

Tutto ciò è stato possibile perché dal movimento dell’onda del 2008 il movimento attuale ha imparato dagli errori ed è cresciuto, ha imparato a tenere fuori i partiti e i sindacati istituzionali (leggi di regime) anche di falsa sinistra come PD e CGIL ma non solo.

In questo senso provocano un forte senso di sdegno le dichiarazioni di individui squallidi, come le organizzazioni di cui fanno parte, che vistosi relegati in un angolo dagli studenti adesso tentano di risalire alla ribalta complice la stampa compiacente.

Le dichiarazioni di mdu-udu-giovani pd-cgil-sel-unipablock che condannano gli scontri avvenuti la mattina del 22 dicembre davanti la sede regionale siciliana e il lancio di oggetti contro la questura di Palermo additando un piccolo gruppo di “violenti e facinorosi” sono semplicemente vergognose, "E' veramente triste e sconfortante assistere alla mortificazione del movimento operata da frange estremiste che poco hanno a che vedere con la popolazione studentesca", afferma Giovanni Pagano, segretario dei Giovani Democratici di Palermo. Quando mai i Giovani Democratici di Palermo hanno fatto parte del movimento? Si vedono nelle facoltà solo nei periodi elettorali…

Queste dichiarazioni non solo sono vergognose, ma sono anche in linea con quelle del Ministro dell’Interno Maroni e con il governo in generale.

Un governo che difende i mafiosi e i vari dell’Utri, non può permettersi di parlare di “
avamposti della lotta alla mafia” riferendosi alla questura.

I veri avamposti della lotta alla mafia sono i movimenti sociali che praticano l’antimafia sociale quotidianamente, non i luoghi del potere che arrestano e allo stesso tempo sono collusi. La lotta contro la mafia è indivisibile dalla lotta contro lo stato, la stessa questura che qualche mese fa ci ha mandato contro decine di sbirri in divisa e in borghese, arrestandoci per un semplice volantinaggio antifascista. La stessa questura che manda i suoi servi a reprimere le proteste sociali in città merita questo e altro ancora.

Gli estranei all’interno del movimento sono proprio i partiti di falsa sinistra come pd e sel che vorrebbero egemonizzare per i propri sporchi fini il movimento, i parassiti politici che quando al potere c’è il centro destra giocano a fare l’opposizione per fini elettorali e quando sale al potere il centro-“sinistra” che mette in atto le stesse politiche anti-popolari del centro-destra difendono l’operato del loro governo.

Estremisti? No, semplicemente non dimentichiamo. Non dimentichiamo i governi D’Alema e Prodi, non dimentichiamo la legge Treu che ha introdotto la precarietà nel nostro paese, non dimentichiamo i ministri dell’istruzione Berlinguer e Fioroni, non dimentichiamo le bombe sulla ex-Yugoslavia ecc ecc.

E lo sciopero generale che paventava la CGIL a Roma il 16 ottobre dopo che la piazza lo richiedeva a gran voce interrompendo più volte l’intervento del suo segretario Epifani? L’attuale segretario del sindacato più grande in Italia, la Camusso, ha dichiarato proprio il 22 che “secondo la CGIL attualmente non ci sono le condizioni per proclamarlo”!!! Di quanti altri disoccupati, cassaintegrati e precari la signora Camusso ha bisogno ancora perché ci siano “le condizioni” per proclamare uno sciopero generale?

Per tutto ciò dovrebbe essere chiaro come mdu, e udu ( i giovani della cgil) e i giovani del pd insieme alle loro organizzazioni madri siano nemici ed estranei al movimento, invitiamo gli studenti a prendere le distanze da questi loschi figuri! Che si facciano le loro carriere politiche e le loro scalate sociali lontani dal movimento studentesco.

Ma purtroppo non finisce qui…

In queste settimane di mobilitazione ne abbiamo viste veramente di tutti i “colori”: i giovani del PDL, il partito della Gelmini, che raccattando altri neofascisti si riciclano “in studenti in movimento” facendo finta di protestare contro la riforma del loro governo e prendendo in giro pochi studenti a parte ancor meno idioti che ci credono veramente. Abbiamo visto la “sinistra” di palazzo che dopo essere stata giustamente esclusa dal movimento, criminalizza e prende le distanze dal movimento.

Fin qui niente di nuovo, fascisti e riformisti sono sempre stati funzionali al potere e alla classe dominante.

Come se non bastasse anche chi sembrerebbe più interno al movimento, mercoledi 22 a Palermo si è messo contro le pratiche degli studenti scesi in piazza il pomeriggio, alcuni delegati e militanti della Confederazione Cobas hanno infatti strillato istericamente contro gli studenti che giustamente imbrattavano vetrine di banche e Rinascente. Cosa ancor più grave la dichiarazione a mezzo stampa della delegata del Cobas Confederazione Rina Ansaldi che farfuglia di partiti politici che dovrebbero essere più vicini alle richieste dei giovani ( ma quali? Gli stessi che ci fanno subire le loro politiche, che “prendono le distanze” e che ci condannano?) e ancora una volta ennesima dichiarazione di presa di distanze dagli “altri” studenti della mattina.

Un consiglio per tutti questi soggetti politico-sindacali più o meno istituzionali, la prossima volta statevi a casa!

Ormai gli studenti non si fanno strumentalizzare come nel 2008!

La riforma è legge, la lotta continua contro questo governo!

Sciopero generale dal basso!

RED BLOCK http://redblock-it.blogspot.com/ 

2010-12-20

INTERNAZIONALISMO IN AZIONE

dal blog quotidiano di Proletari Comunisti del 20 dicembre
SOSTEGNO A GUERRA POPOLARE IN INDIA: Decisa settimana internazionale di mobilitazione dal 2 al 9 aprile
SOSTEGNO A GUERRA POPOLARE IN PERU' ! - Vittoriosa Conferenza ad Amburgoil 4 dicembre 2010 ! - La Conferenza Internazionale di Amburgo del 4 dicembre 2010 era l'evento finale della serie di conferenze realizzate in quest'anno dal MPP, raccogliendo l'appello del Comitato Centrale del Partito Comunista del Perù. La Conferenza è stata una vittoria importante nella lotta per unire i maoisti del mondo sui principi della nostra classe – contro il nuovo revisionismo, contro la capitolazione, il cretinismo parlamentare e il piano dell'imperialismo di “accordi di pace” – e prr trarre un bilamcio dell'applicazione del maoismo, per il Nuovo Potere e la guerra popolare fino al el comunismo. Pubblicheremo presto gli interventi e i saluti alla conferenza sul nostro sito - MPP -solrojo - comunicato - Con la partecipazione di diverse decine di compagni di diversi paesi si è vittoriosamente conclusa la conferenza internazionale convocata dal Movimento Popular Peru organismo generato del Partito comunista del Perù sulla situazione del movimento comunista internazionale e in particolare del Movimento Rivoluzionario Internazionalista. Nella conferenza forte impegno unitario nell'affermazione del Maoismo e nel sostegno alla guerra popolare del Perù. Rilanciata la battaglia per una nuova conferenza internazionale. Forte, unitario e ampio intervento dei compagni di proletari comunisti impegnati nella costruzione del Partito Comunista maoista in Italia. Interventi e conclusioni saranno pubblicati nel prossimo numero di Sol Rojo in spagnolo. Resoconti e commenti usciranno del blog di proletari comunisti e nella rivista internazionale Maoist Road in via di realizzazione.
SOSTEGNO A GUERRA POPOLARE NELLE FILIPPINE - Information Bureau Partito comunista delle Filippine Press Release 17 Dicembre 2010  Il Partito Comunista delle Filippine (CPP) ha dichiarato oggi che 'non vi era né tradimento né una violazione del cessate il fuoco di 19 giorni dichiarato dal CPP e dal Fronte democratico nazionale delle Filippine (NDFP),' quando il New People's Army (Nuovo Esercito del Popolo) ha teso una imboscata terminata con un successo il 14 dicembre contro le truppe operative dell’83a Brigata dell’Esercito delle Filippine a Las Navas, Samar del Nord. Secondo le prime notizie, i combattenti rossi sono stati in grado di strappare almeno 10 armi da fuoco ad alta potenza alla sconfitta unità dell'esercito filippino.
“Il CPP, NPA, NDFP e tutte le forze rivoluzionarie danno pieno sostegno ai negoziati di pace e adempiono fedelmente alle loro dichiarazioni e impegni, compreso il cessate il fuoco da 16 Dicembre al 3 Gennaio, dichiarato in simultanea con il cessate il fuoco dele Forze Armate della (AFP) Filippine”. Per quanto riguarda il CPP, il NPA, l’NDFP e le forze rivoluzionarie, l'agguato di Samar di martedì scorso non deve toccare in alcun modo i negoziati di pace in corso. Si è trattato di un atto legittimo di guerra, effettuato per autodifesa in risposta ad una operazione offensiva nemica” ha detto il CPP. “D'altra parte, l’accusa di tradimento del portavoce dell’AFP, Gen. Brig. Mabantarivolta all’NPA è ipocrita e ricade sulla sua testa. In effetti, sono state le forze dell’AFP che hanno dimostrato di avere intenzioni da traditori quando hanno portato avanti operazioni offensive contro l’NPA e la base rivoluzionaria di massa nella zona appena due giorni prima dell'inizio del cessate il fuoco simultaneo.” “Hanno inviato le loro truppe a perlustrare la zona e condurre operazioni militari offensive sulla base di una relazione da essi ricevuta circa la presenza di una unità dell’NPA nella zona, ben sapendo che l'area è una base operativa dell’NPA,” ha sottolineato il CPP. Il CPP ha detto inoltre che 'La 803a Brigata ha schierato truppe nella zona proprio per dare battaglia al NPA. Ma l'esercito del popolo ha portato avanti il monitoraggio dei movimenti delle forze nemiche offensive e li ha coinvolti in uno scontro a fuoco. Con il sostegno del popolo, con la padronanza del terreno e una superiore conoscenza delle tattiche di guerriglia, l'unità dell’NPA è stata facilmente in grado di sottomettere le truppe operative nemiche.”
“L'imboscata del NPA è stata effettuata in base alle leggi di guerra internazionali”, ha aggiunto il CPP. “L'unità NPA ha legittimamente e responsabilmente impiegato esplosivi con comando a distanza, in contrasto con le mine/trappole a pressione, per sconfiggere l'unità dell’AFP, secondo il Trattato di Ottawa e altri trattati internazionali sulla condotta della guerra.”
SOSTEGNO A GUERRA POPOLARE IN INDIA - info a cura del comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - Il Partito Comunista dell'India (maoista) sta progettando nuove strategie per aumentare la sua influenza e forza http://www.thehindu .com/news/states/andhra-pradesh/article938095.ece 
Il Partito Comunista dell'India (maoista), illegale per il potere, sta progettando altre importanti strategie per accrescere la sua influenza e forza. Un compito importante che i maoisti si sono dati è quello di creare una zona liberata, in Bihar, Jharkhand e Dandakaranya (Chattisgarh). A tal fine, si sta sviluppando ulteriormente la forza d'attacco del partito, il People Liberation Guerrilla Army (PLGA) -. Lo ha detto Prasad, membro del partito del comitato di Stato del confine dell’Andhra-Orissa nel corso di un'intervista in un luogo remoto al confine Andhra-Orissa. Pochi giornalisti hanno raggiunto il posto, guidati da un locale Girijan, coprendo a piedi una piccola distanza, dopo aver viaggiato su una pista sterrata e dissestata che su entrambi i lati era disseminata di mine antiuomo e mine direzionali per mantenere la zona fuori della portata della polizia. Il CPI (Maoista) festeggia il 10 ° anniversario del PLGA, dal 2 dicembre al 2 gennaio 2011. Come parte di esso, il partito ha organizzato una riunione durante la quale i Girijans locali hanno promesso di prendere in consegna le piantagioni di caffè del Dipartimento Forestale. Egli ha detto che il PLGA dovrebbe essere trasformato in esercito di liberazione del popolo necessario per una zona liberata. Formazioni del PLGA sono state sviluppate per raggiungere questo obiettivo ed è stata anche portata avanti una guerra di “movimento” effettuando incursioni su obiettivi lontani, mobilitando i suoi quadri armati provenienti da diverse parti con l’assistenza del popolo lungo il percorso. I quadri del PLGA, per un periodo di due o tre mesi, hanno effettuato con successo un attacco a Nayagarh in Orissa, come parte di questa guerra di movimento.
“La creazione di una zona liberata e il rafforzamento del PLGA a questo scopo è nelle fasi iniziali. Il processo è stato avviato formando comitati di villaggio, che sarà ampliato ai livelli di Mandal (taluk) e di distretto. Sono stati già formati nel Dandakaranya, i Janatana Sarcars [RPC- Consigli popolari rivoluzionari]”, ha detto.
Il PLGA, che ha già la forza di creare compagnie, sta adesso pianificando la costruzione di battaglioni. “Abbiamo già raggiunto questo stadio nel Dankaranya. Non abbiamo un calendario per gli altri settori, ma il processo sarà completato presto se le condizioni sono favorevoli, cioè fino a quando il popolo impugnerà la lotta armata.
VERTICE DI BRUXELLES:
Davanti al progredire della crisi del capitale in tutti i paesi, con milioni di disoccupati in più, i rappresentanti dei padroni a livello europeo provano e riprovano le loro ricette per uscirne.
Al vertice di Bruxelles i capi di governo europei hanno approvato il 16 dicembre un accordo che doveva servire a dare una “risposta sistemica” alla “crisi sistemica dell’euro” dice Strass-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ammettendo quindi che di crisi sistemica si tratta, ma che secondo lui non ha dato i risultati sperati perché rinvia le decisioni più drastiche sui conti pubblici al 2013.
Dopo avere già “salvato” la Grecia e l’Irlanda, e cioè le principali banche di questi paesi, creando un fondo specifico di 440 miliardi di euro (più 60 miliardi dell’Unione Europea e altri 250 miliardi del FMI, tutti soldi pubblici) ci si appresta a salvare gli altri stati che si dovessero trovare in difficoltà, Spagna, Portogallo, Italia…
La “foto” di gruppo vede infatti attualmente il paesi del centro, Germania e Francia, in una posizione più forte mentre man mano che ci si allontana dal centro comincia il raggio dei paesi messi peggio e a rischio.
Alla fine delle chiacchiere in queste riunioni, dove ogni capo di stato presente vorrebbe trarre vantaggio a spese dell’altro, “salvando la propria economia”, ciò che si decide è di continuare a fare pagare la crisi alle masse popolari, certo con buoni propositi e parole che vorrebbero significare il contrario.
A parte la firma sui soliti protocolli i capi di stato si sono impegnati a “fare tutto quello che sarà necessario per difendere la stabilità dell’area nel suo insieme.” Non solo, dice il sole 24 ore di sabato scorso, “questa volta l’allegato n. 3 al comunicato finale del summit elenca una serie di azioni da intraprendere nei prossimi mesi per dimostrare in concreto la volontà comune di salvare la moneta unica dagli assalti dei mercati. Che restano arroccati sullo scetticismo.”
  1. piena attuazione prima di tutto dei programmi di risanamento da parte di Grecia e Irlanda… mantenimento per tutti degli obiettivi di bilancio fissati per il 2010 e 2011 per correggere i deficit eccessivi entro i termini previsti.
  2. accelerazione delle riforme strutturali in grado in incentivare la crescita economica.
  3. rafforzamento del patto di stabilità e del nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica a partire dall’estate prossima.”
Programmi di risanamento, obiettivi di bilancio fissati per il 2010 e 2011, riforme strutturali… Risanamento e competitività… tutte politiche che per essere attuate dovranno continuare a tagliare le spese sociali e peggiorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse.
E per far capire che già sono abbastanza su questa strada il capo del governo inglese Cameron ha voluto la certezza che la spesa pubblica per i prossimi anni fosse congelata, mentre Germania e Francia, “Merkel e Sarkozy hanno ipotizzato ‘il graduale avvicinamento dei sistemi pensione, magari adottando ovunque la stessa età pensionistica…”
Cos’è tutto questo se non violenza sistemica contro le masse popolari?